Vampire: The Eternal Struggle

Vampire: The Eternal Struggle

Vampire: The Eternal Struggle

Vi presentiamo un gioco di carte che sta riscuotendo un grande successo di pubblico in associazione, anche grazie al solete “attivismo” del gruppo di gioco Massa by Night, che fa parte della più grande community di gioco V:TES Italia.

Ad opera del celebre Richard Garfield, Inventore dell’iconico Magic the Gathering, Vampire: the Eternal Struggle (abbreviato V:Tes) nasce agli albori degli Anni ’90 sotto un altro nome: Jyhad

V:Tes apportò quella che allora fu considerata un innovazione nel campo dei boardgames, ovvero un gioco di carte collezionabile competitivo in multiplayer.

Oltre a ciò, il gioco fu commissionato al suo autore con l’intento di trasporre nel “mondo” dei giochi di carte collezionabili l’omonimo gioco di ruolo, all’epoca forse all’apice della sua fama, Vampire: The Masquerade.

In breve, i giocatori impersonano degli antichi vampiri, detti anche Matusalemme, che manipolano i vampiri più giovani con l’intento di prevalere sui loro pari. Impossibile nascondere che una conoscenza approfondita della “lore” del gioco di ruolo aggiungerà un livello addizionale all’esperienza ludica, infatti è stata posta una cura quasi maniacale nel rispettare l’ambientazione originale. Tuttavia V:Tes è perfettamente godibile anche da chi non conosce nulla del gioco di ruolo. Infatti i giocatori ben presto si ritroveranno calati in un teatro strategico su più livelli, dove si stringono e si rompono continuamente alleanze e si viene spesso pugnalati alle spalle (ludicamente parlando, ovviamente).

Dal punto di vista delle meccaniche di gioco, V:Tes si basa principalmente sul “draft” (o pesca) delle carte. Ciascun giocatore prepara due mazzi personali, uno piccolo detto “Cripta”, che contiene soltanto i vampiri che verranno svegliati e agiranno durante la partita, e uno più grande, detto “Libreria” , composta da 60 a 90 carte e contenente tutte le varie azioni, le discipline (i poteri dei vampiri), i luoghi, gli eventi eccetera, che daranno luogo alla partita vera e propria.

Ciascun Matusalemme ha a disposizione 30 “pool” punti che misurano la sua influenza sul mondo e la sua vitalità; questi punti sono rappresentati fisicamente nel gioco da token, o da perline colorate, color rosso sangue preferibilmente. Questi token dovranno essere gestiti attentamente perché serviranno per risvegliare i propri servitori e per giocare carte molto potenti. Tuttavia, se dovessero giungere a zero, decreterebbero l’eliminazione immediata del giocatore.

V:Tes si apprezza appieno se giocato in cinque giocatori. E’ possibile giocarlo anche in quattro, ma, come si suole dire, “scala ” in modo non ottimale con un numero inferiore di giocatori.

Durante lo svolgimento della partita, si è “Predati” dal giocatore alla propria destra mentre si “Preda” quello alla propria sinistra. Se una preda è eliminata da un qualsiasi partecipante, il predatore otterrà un punto vittoria e una ricarica di sei “pool”. Da quel momento in poi, il prossimo giocatore alla sua sinistra diventerà la nuova preda e cosi via.

Allo scadere delle due ore di gioco, vincerà il giocatore che avrà ottenuto il maggio numero di punti vittoria.

La partita inizia con la pesca di sette carte dalla Libreria, che vengono tenute in mano, e di quattro carte  provenienti dalla Cripta che, dopo essere state viste, saranno posizionate sul tavolo a faccia in giù. Il turno di un giocatore si articola in varie fasi, ma qui analizzeremo solo le principali per potervi dare un idea complessiva del gioco.

In pratica ciascun giocatore utilizzerà il  proprio “Pool” per attivare le carte dei propri vampiri precedentemente posizionate a faccia in giù sul tavolo. I vampiri diventeranno attivi quando saranno riempiti della loro capacità di “Sangue”, che rappresenta il loro punteggio di “Vita”, se così possiamo dire trattandosi di creature non-morte! Un vampiro con una capacità di tre Punti Sangue sarà attivato trasferendo fisicamente tre token provenienti dal proprio “Pool” sulla carta stessa, girandola così a faccia in su e rivelandola agli altri giocatori.

I vampiri attivi possono attaccare direttamente solo il giocatore “Preda” con un azione chiamata “Bleed” (“Dissanguare” in italiano). Questa azione non rappresenta tanto un attacco fisico quanto simboleggia le azioni che si possono intraprendere, quali l’hackeraggio, l’uso dei media, degli attacchi sul piano legale oppure delle pressioni politiche. Sembrerà strano ma questo è uno dei modi più comuni per vincere una guerra tra vampiri! L’azione di Bleed rappresenta però solo la punta dell’iceberg, in quanto le altre tipologie di carte che compongono i mazzi sono incredibilmente variegate. Lo stesso Bleed può essere applicato con dinamiche diverse, ad esempio, usando uno “sciame” di vampiri che tormentano la Preda con molte azioni oppure affidando il compito ad un vampiro potente, capace di “dissanguare” la riserva di Pool della propria preda con un unica azione.

A questa tipologia di mazzi, forse la più classica e semplice da utilizzare, aggiungiamo i mazzi basati sul combattimento, per mezzo dei quali si cerca di abbattere uno ad uno I vampiri avversari. Lo stesso combattimento può avvenire attraverso poteri come il ricorso a forza o velocità sovrannaturali, il controllo della mente, la magia del sangue o semplicemente “smitragliando” la propria preda con un immancabile AK-47, insomma a seconda dei gusti. 😉 Spesso questa fase diventa quasi un mini-gioco all’interno del gioco stesso, dove i duellanti si adoperano alacremente per stabilire la distanza dello scontro, schivano, assorbono i colpi e pressano l’avversario per costringerlo ad iniziare un nuovo round.

Tra le altre meccaniche più importanti c’è sicuramente la politica, a nostro avviso uno degli aspetti più interessanti del gioco. Molti vampiri, infatti, sono “titolati” e riescono ad “attrarre” un certo numero di voti. Ogni volta che durante una partita un vampiro compie un azione politica, tutti i vampiri titolati al tavolo avranno possibilità di esprimere il loro voto favorevole o contrario; solo con una maggioranza a favore la determinata azione avrà successo.

Questo considerazione porta alla luce il punto focale del gioco.

V:Tes è un gioco dove si parla molto e i giocatori più convincenti avranno sempre un enorme vantaggio. E’ possibile accordarsi su qualsiasi cosa, chiedere e promettere favori, non solo durante le azioni politiche ma in ogni aspetto del gioco, promettendo ad esempio “se mi fai recuperare 2 Pool, ti prometto che il prossimo turno distruggerò personalmente un vampiro alla tua Preda”. Il bello di questa componente è che nessuno al tavolo è poi veramente obbligato a mantenere la parola data. I vampiri sono cosi … un po’ inaffidabili!

Impossibile per motivi di spazio descrivere tutte le tipologie di mazzi. Citiamo velocemente i mazzi “Alleati”, che coinvolgono spesso altre creature come lupi mannari, maghi, zombie e addirittura cacciatori di vampiri e gli odiati mazzi “Muro” che bloccano sul nascere la maggior parte delle azioni svolte dalla propria preda e dal proprio predatore, e perché no, talvolta anche degli altri giocatori al tavolo!

Traendo le nostre conclusioni, V:Tes è un gioco abbastanza complesso e dipendente dalla lingua inglese (ne esiste però una versione in latino, per i cultori della lingua antica!), sconsigliato a chi ha poca esperienza con il mondo dei giochi da tavolo in generale.

Per coloro che cercassero una sfida strategica più avanzata in V:Tes può trovare pane per i sui denti. Il gioco, infatti, si dipana su molti livelli; dal progettare il mazzo nel pre-partita al capire la dinamica dei mazzi al tavolo individuando possibili alleati e minacce e soprattutto nell’essere abili a convincere gli altri giocatori a fare quello che alla fine si rivelerà meglio per se stessi.

Coloro che volessero  avvicinarsi partendo dalla passione per il gioco di ruolo non ne rimarrebbero sicuramente delusi, ritrovando qui ogni singolo Clan, Linea di Sangue (e sono tante) e persino la creatura che abbia mai calcato il suolo del “World of Darkness”, il famoso Mondo di Tenebra dove sono ambientate tutte queste storie.

Il gioco, dopo molti alti e bassi e dopo un discreto numero di anni in cui è stato portato avanti solo dalla tenacia della community, è stato recentemente rilevato da Black Chantry (nel 2018, per la precisione) e sta vivendo una seconda età dell’oro. L’accesso per i nuovi giocatori è ora facilitato dalla commercializzazione di molti “starter deck” veramente ben fatti e competitivi. La nuova strategia di vendita ha eliminato completamente l’elemento casuale, esistono invece dei pacchetti pre-costruiti che contengono ristampe di varie carte molto utili o di carte completamente nuove, allineate all’ambientazione descritta nella corrente edizione del gioco di ruolo.

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